Favola antica, favola moderna

Ho letto oggi un post di Sonia, di qualche tempo fa. Ho iniziato a leggerlo incuriosito dall'immagine con cui iniziava, e poi sono andato fino alla fine, triste e malinconica.

E' un bel racconto. Per qualche strano motivo mi sento meglio dopo averlo letto - per quanto possa sentirmi meglio un questi giorni. I principi sono sempre un po' stupidi - e io sono il principe degli stupidi.

Favola
C'era una volta, in un paese lontano lontano, una principessa degli occhi trasparenti in una torre che cercava il cielo. La principessa dagli occhi trasparenti era innamorata del principe rosso, un principe rosso con il cavallo rosso e ammaccato. La principessa passava le sue giornate in cima alla torre in attesa del suo amato principe. Il principe, però, non aveva mai abbastanza tempo per la sua principessa: un giorno c'era la scuola per cavalieri, un altro giorno doveva rispettare gli onori militari, il giorno dopo doveva dar da mangiare ai tre porcellini e poi doveva essere sempre a disposizione della regina di cuori e della sua damigella.

La principessa era sempre piú triste, chiedeva al suo principe solo qualche carezza ma le risposte del principe erano sempre le stesse: "principessa mia, pensa a quando avremo un castello tutto per noi?", "Occhi pieni d'acqua, pensa che tra un po' andremo nel paese dei balocchi" oppure "insomma, rincipessa, non puoi annoiarti, hai una torre intera tutta per te!". Il fatto è che la principessa dagli occhi trasparenti era stufa di sentirsi ripetere queste frasi. Non è che non avesse nulla da fare (il castello e i suoi doveri di principessa erano, infatti, notevoli) ma lei sentiva disperatamente il bisogno e la mancanza del suo piccolo principe. E poi...pensava, è vero che tra un po' ci sarà il viaggio nel paese dei balocchi, è vero che tra un po' avremo un castello tutto per noi ma sono stufa di vedere la vita come se fosse domani. La vita è adesso, pensava.

Sempre uguale: la scuola per cavalieri, gli onori militari, i tre porcellini e poi la regina di cuori e della sua damigella. La principessa aspettava, leggeva, studiava, pensava, piangeva. Tutte le sere saliva sulla torre, tutte le sere aspettava. Tutte le sere nella testa del principe c'erano la scuola per cavalieri, gli onori militari, i tre porcellini e poi la regina di cuori e della sua damigella. Tutte le sere il principe ricordava alla principessa che il castello e il paese dei balocchi erano sempre più vicini. Tutte le sere la principessa ripeteva al principe che voleva vivere ora e nono solo aspettare.

Tutte le sere fino a quando la principessa non decise di tagliarsi la lunga treccia bionda. Quella sera il principe non trovò la principessa sulla torre ad aspettarlo. Quella sera il principe non trovò la treccia bionda che gli consentiva di raggiungere l'amore della principessa. Da quella sera il principe non riuscì più ad entrare nella torre che cercava il cielo. Da quella sera il principe si pentì di non aver imparato a gustare il presente e i fiori fino a che sono in fiore.