In your face

Ho letto un paio di settimane Roberto e Paolo che si lamentavano della marijuana della Alpi e Alberto da Giussano nella scrivania di un assessore:

Fine lavori di un consiglio comunale, poco fa. Durante la seduta si è discusso, tra le altre cose, di assessori e amministratori leghisti che sfoggiano sulla scrivania bandierine con la marijuana delle Alpi e statuette di Alberto da Giussano in piena erezione di spadone puntato al cielo (anzi, al soffitto). Simboli di partito che dovrebbero star fuori dalle sedi istituzionali e che la minoranza di centrosinistra ha chiesto di rimuovere. Richiesta che la maggioranza ha bocciato, ça va sans dire.
Alcuni membri della maggioranza si attardano, uscendo alla spicciolata e commentando l'accaduto.

Poi ho pensato al mio magnifico ufficio, circa 3mx2m. E alle cose che ho appese nell'ufficio...

Calendario

Piu' un adesivo con scritto "Stop the Nazi BNP" sulla finestra.

Ho sempre pensato al mio ufficio come allo spazio personale in cui io lavoro, e che se qualcuno viene nel mio ufficio e non gli sta bene la foto del Che o il mio adesivo, sono anche fatti suoi. Dall'altro lato, mentre i miei colleghi possono scegliere se entrare nel mio ufficio o no, gli studenti non possono.

Sto imponendo i miei simboli sui miei studenti? Forse si.

Sono pero' pronto a redimermi e a tornare indietro. Toglietemi dalle classi e da tutti gli uffici tutti i simboli religiosi e - anche se a malincuore - tolgo il Che.

(Tra parentesi: no, quei cosi non ci sono in nessuna delle classi in cui insegno io e no, non insegnerei prima che siano tolti)